👉 I rifiuti (Corso IFTS TERRA 2018/19)

Nell’edizione 2019 del Corso IFTS TERRA, si tratterà della gestione dei rifiuti. Pubblichiamo la scheda sintetica che segue ad uso delle persone interessate al tema. Per scaricare la Guida al Corso ed alle Selezioni cliccare qui.


I RIFIUTI

Una prima grossolana classificazione dei rifiuti viene indicata all’art. 184 del D.lgs. 152/2006:

  • sono rifiuti urbani, per esempio, quelli provenienti da civili abitazioni, da spazzamento delle strade o pulizia di aree verdi (art. 184, c. 2);
  • sono rifiuti speciali, invece, quelli provenienti da attività industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi (art. 184, c. 3).

Lo schema di riferimento è il seguente:

RIFIUTI (D. Lgs. N. 152/2006)

Pericolosi

Non pericolosi

Pericolosi

Non pericolosi

Urbani (art. 184, c. 2)

Speciali (art. 184, c. 3)

a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione;

a) i rifiuti da attività agricole e agro-industriali, ai sensi e per gli effetti dell’art. 2135 c.c. (si tratta delle attività dell’imprenditore agricolo, e cioè coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse);

b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lett. a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell’art. 198, c. 2, lett. g);

b) i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti pericolosi che derivano dalle attività di scavo, fermo restando quanto disposto dall’art. 184-bis in materia di sottoprodotti;

c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade;

c) i rifiuti da lavorazioni industriali

d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua;

d) i rifiuti da lavorazioni artigianali;

e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali;

e) i rifiuti da attività commerciali;

f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lett. b), c) ed e).

f) i rifiuti da attività di servizio;

g) i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi;

h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie.

Le due macrocategorie sono composte da attività che, come si può vedere dallo schema riportato, la norma ha elencato con precisione: appare, pertanto, abbastanza semplice verificare a quale delle due un rifiuto appartenga, laddove l’operazione da compiere consiste meramente nell’individuare il campo di attività che lo ha originato.

Dal 1° giugno 2015 le nuove caratteristiche di pericolo da attribuire ai rifiuti sono state rinominate con le lettere HP (Hazardous Property:

– HP1 esplosivo;

– HP2 comburente;

– HP3 infiammabile;

– HP4 irritante – irritazione cutanea e lesioni oculari;

– HP5 tossicità specifica per organi bersaglio (STOT)/tossicità in caso di aspirazione;

– HP6 tossicità acuta;

– HP7 cancerogeno;

– HP8 corrosivo;

– HP9 infettivo;

– HP10 tossico per la riproduzione;

– HP11 mutageno;

– HP12 liberazione di gas a tossicità acuta;

– HP13 sensibilizzante;

– HP14 ecotossico;

– HP15 “rifiuto che non possiede direttamente una delle caratteristiche di pericolo summenzionate ma può manifestarla successivamente”.

La gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse.

Essa deve prevedere misure volte a proteggere l’ambiente e la salute umana, prevenendo o riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti, riducendo gli impatti complessivi dell’uso delle risorse e migliorandone l’efficacia.

I rifiuti devono essere gestiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all’ambiente e, in particolare:

  1. senza determinare rischi per l’acqua, l’aria, il suolo, nonché per la fauna e la flora;
  2. senza causare inconvenienti da rumori o odori;
  3. senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla normativa vigente.

La gestione dei rifiuti avviene nel rispetto di una gerarchia fondamentale:

  1. prevenzione;
  2. preparazione per il riutilizzo;
  3. riciclaggio;
  4. recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia;
  5. smaltimento.


Scheda di sintesi per l’orientamento, nell’ambito del Corso IFTS TERRA – Settembre 2018

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TERRA – Specializzazione Tecnica Superiore MONITORAGGIO E GESTIONE TERRITORIO E AMBIENTE IN AREE A FORTE CONTAMINAZIONE, Edizione 2018/19
La scheda è stata elaborata dal Consorzio FORMA a r.l.

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